28/08/2018

PUNTI DI VISTA

PUNTI DI VISTA

Punti di vista. Gli spettatori si confrontano con i film. All’uscita dalla sala si discute sulla selezione dei cortometraggi. Si sentono commenti nel foyer: surreale, visionario, simbolico. Una spettatrice affronta il direttore artistico con un: «Non ci ho capito niente». Un’altra è entusiasta di non aver capito: «Mi è arrivata lo stesso una grande emozione». Punti di vista. Dopo la proiezione di Gora del serbo Stefan Malešević, si discute sul concetto di lentezza. Nell’epoca dello slow (forse dirlo in inglese fa più tendenza?) qualcuno si stupisce delle lunghe panoramiche e della camera fissa. «Non è lento, è statico», suggerisce una spettatrice. «Ma non avete visto che il regista è allievo di Béla Tarr?», aggiunge un altro. In sala i dibattiti sono partecipati: «Perché avete girato in inverno, non è triste? Come siete entrati così in intimità con i protagonisti? Cosa vuol dire essere registi in Buthan?». E le schede del voto del pubblico sono migliaia, anche con alcuni commenti: «Ottimo salvaschermo». Punti di vista.

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