Il pianeta azzurro

Franco Piavoli / Italia / 1982 / 88 min / Colore

«Il nascere si ripete | di cosa in cosa | e la vita | a nessuno è data in proprietà | ma a tutti in uso.» Si apre con questi versi citati dal De rerum natura di Lucrezio, Il pianeta azzurro, capolavoro del regista bresciano Piavoli. Poema anch’esso, ma per immagini e suoni anziché in parole (escluse scientemente dalla narrazione), che si snoda su tre piani, tre fili intrecciati che intessono una sinfonia riproducente il brusio della vita stessa. Sul fondo, delineata per lievi tocchi, l’esistenza biologica: luce, acqua, piante, animali, uomini. Poi l’avvicendarsi di notti e giorni, il trascorrere delle stagioni. Infine, nuda e commovente, cara e insieme estranea, la vita delle donne e degli uomini: giochi, risa, amori, lavoro, riposo, convivenza, aggressività. L’occhio-cinepresa di Piavoli, con il distacco dell’amore, tutto raccoglie e comprende – identico e immortale – nel tempo del suo filmare, che è un’ora o un anno, una stagione, tutto il tempo del mondo.

  • Franco Piavoli

    Franco Piavoli

    È uno dei massimi esponenti del documentario italiano, nato nel 1933. Dopo aver realizzato alcuni cortometraggi tra cui Domenica sera (1962) e Emigranti (1963), ha diretto nel 1982 Il pianeta azzurro, suo lungometraggio d’esordio, in concorso al Festival del Cinema di Venezia. Negli anni seguenti ha realizzato Nostos - Il ritorno (1989), Voci nel tempo (1996) e Al primo soffio di vento (2002). Nel 2016 ha presentato il cortometraggio Festa al Festival di Locarno.

Credits

Soggetto Franco PiavoliSceneggiatura Franco PiavoliMontaggio Franco Piavoli

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