01/01/1970

I ricordi e la tempesta

I ricordi e la tempesta

E Giorgio Pirana, il regista veronese che per sedici edizioni ha partecipato con i suoi film al Film Festival della Lessinia, si emoziona. «Tornare su questo palcoscenico, a Cerro Veronese...» Le sue parole sono una dichiarazione d'amore per la Lessinia. «Questa mattina, sapendo che sarei venuto qui, sono salito al cimitero di Campofontana a salutare Piero Piazzola, il fondatore del Festival.» Serata di ricordi. Si proiettano i film delle primissime edizioni a Cerro Veronese, dove per dieci anni il Festival è cresciuto e ha costruito la sua personalità. C'è Claudio Redolfi, con il suo "Caserando". E a rivedere il film vincitore nel 1997 si intuisce che già allora, in nuce, il Festival aveva chiaro che la montagna è di chi ci fatica sopra, di chi si interroga sul suo cambiamento, di chi non ha paura di continuare a viverci. Nerina Poggese, regista e poetessa di Cerro Veronese, racconta le sue "Fregole" (Briciole), il film che nel 1999 portò tutto il paese in teatro. «Da allora Cerro ha vissuto il Festival in modo diverso», racconta. Ed è vero. Il paese e la Lessinia si accorsero che il Festival li raccontava. E come li raccontava! "Una macchina ad acqua" di Carlo Malacchini è da considerarsi tra i migliori film che il Festival ricordi dedicati alla Lessinia. La serata era cominciata con "Eppur son stelle nella cenere" di Massimo Maimeri, vincitore della prima edizione. «Ero un giovane liceale, quel film mi ha dato coraggio e autostima.»  Serata di ricordi e di tempesta. Sotto il grande Cerro, nella piazza del paese, infuria una bufera di vento, acqua e grandine. Porterà bene. È bello avere vent'anni. 20 agosto 2014

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